arabi2.jpg (194629 byte) Torna a MATERIALI

LA SARDEGNA E LE INCURSIONI ARABE

IBN AL-ATHIR, Annali (XIII secolo)

Giunse poi l'anno 92 (710-711 dell'era cristiana)... Racconto della spedizione in Sardegna.

Quest'isola si trova nel mare dei Rum ed è la più grande dopo la Sicilia e Creta. Vi abbonda la frutta. Quando Musa conquistò Al Andalus, mandò per mare una parte del suo esercito contro quest'isola nell'anno 92 /710-711. Giunti là i musulmani, i cristiani presero i vasi d'oro e d'argento che avevano e li gettarono tutti nel porto.

Misero, poi, le loro ricchezze in un soppalco che costruirono nella loro chiesa più importante, sotto il primo soffitto. I musulmani vi fecero un bottino smisurato e indescrivibile e commisero molte frodi.

Orbene accadde che uno dei musulmani scese a lavarsi nel porto e il piede gli si infilò in un oggetto. Tiratolo fuori, [si accorse che si trattava] di un vassoio d'argento. [Allora] i musulmani presero tutto quello che c'era. [Successe] poi che un musulmano entrasse in una chiesa [di cui si è detto] e, vista una colomba, le tirò con l'arco. Mancata [la colomba] colpì invece il soffitto: un'asse si ruppe e ne caddero alcune monete d'oro. I musulmani, prendendo tutto, commisero gravi frodi. Alcuni ammazzarono un gatto, lo sventrarono riempiendolo di monete d'oro; poi, ricucitolo, lo gettarono in strada per riprenderlo quando uscivano. Altri fissavano l'impugnatura della spada sul fodero pieno d'oro. Quando ripresero il mare sentirono qualcuno che gridò: "Annegali, o sommo Iddio!". Annegarono tutti fino all'ultimo; la maggior parte degli annegati furono ritrovati con le cinture piene di monete d'oro.

 

Nell'anno 135 / 752-753 Abd al Rahman ibn Habib ibn Abu 'Ubaydah al-Fihri assalì quest'isola e fece strage degli abitanti. Poi vennero a patti [sottoponendosi al pagamento della] giz'yah che fu [effettivamente] riscossa. [L'isola] rimase [in queste condizioni] e dopo di lui nessuno la invase. Nel frattempo [continuarono] a popolarla i Rum.

 

Quando fu l'anno 323 / 934-935 al-Mansur ibn al-Qua'im, il Fatimida, signore dell'Ifriqiyah, fece uscire da Mahdiyah una flotta alla volta [della Sardegna]. Passarono per Genova conquistandola. Assalirono poi la popolazione della Sardegna, vi presero prigionieri e incendiarono molte navi. Devastarono Genova e la depredarono.

 

Nell'anno 406 / 1015 Mugahid al-'Amiri da Denia, di cui era signore, assalì per mare la Sardegna con 120 navi. La conquistò, facendo grandi stragi e catturando donne e bambini. Avuta notizia di ciò, i re dei Rum fecero alleanza contro di lui e partirono dal continente con un potente esercito. Si scontrarono e i musulmani furono sconfitti e cacciati dall'isola di Sardegna; furono anche catturate alcune loro navi e fatti prigionieri il fratello di Mugahid e il figlio 'Ali ibn Mugahid. Quindi Mugahid tornò con i superstiti a Denia. Dopo questo [avvenimento] l'isola non subì altre incursioni.

 

da: Laura Galoppini, Sardegna e Mediterraneo: dai Vandali agli Aragonesi. Antologia di fonti scritte, Pisa, 1993, pp. 56 sgg.

Il brano, tratto da una fonte narrativa del XIII secolo, presenta una serie di notizie sulle principali incursioni arabe in Sardegna, ritenute, in  genere, sufficientemente attendibili.

DESCRIZIONE DELLA SARDEGNA

NELLE FONTI ARABE

IDRISI, Nuzhat al-mushtaq (XII secolo)

La Sardegna - isola estesa, molto montagnosa e povera di acque - è lunga da sud a nord, ma con una piccola deviazione verso est, duecentottanta miglia e larga centottanta da ponente a levante. Essa ha tre città: Fausania (?) a sud, località popolata ed evoluta: Cagliari, sullo stretto che divide quest'isola dalla Corsica e Castel Sardo (?).

I sardi, popolo di razza latina africana piuttosto barbaro, che vive appartato dal consorzio delle altre genti latine, sono intrepidi e risoluti; essi non abbandonano mai le armi. In Sardegna vi sono miniere di ottimo argento che si esporta verso molti paesi latini. Fra questa isola e la Corsica vi è uno stretto della lunghezza di venti miglia.

 

da: Laura Galoppini, Sardegna e Mediterraneo: dai Vandali agli Aragonesi. Antologia di fonti scritte, Pisa, 1993, pp. 56 sgg.

Il titolo completo di quest'opera può essere così tradotto:"Lo svago di chi brama di percorrere le regioni".

Fu scritto per incarico di Ruggero II di Sicilia. Il racconto di Idrisi contrasta, per la sua imprecisione, con le descrizioni particolareggiate che offre per altre regioni.

 

I CORSARI MORI BATTUTI DAI SARDI

Moros cosarios vencidos por los sardos. En el año de 807 los moros cosarios que salían de España corriendo las costas de nuestro mar, pasaron a Cerdeña; y saliendo los sardos a defender la isla vinieron a batalla, en la cual fueron los moros vencidos; y de allí pasando a Córcega recibieron también mucho daño.

da Jerónimo Zurita, Libro I, Capitolo III, Edición de Ángel Canellas López, Versión electrónica coordinada por Javier Iso

Mediterraneo tra Arabi e Bizantini prima dell'827